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Testimonials

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Cara Paola, in questi giorni ho finalmente preso qualche breve momento di quiete dal lavoro, e ho quindi trovato il tempo di apprezzare Libri e Librini (finalmente! Me lo ha regalato a luglio!) Volevo quindi, se è interessata, condividere con Lei le sensazioni che mi ha lasciato scorrere la Sua vita professionale attraverso le pagine di questa "creatura" cartacea. Partendo dalle scelte tipografiche Le volevo fare i complimenti per i materiali utilizzati, la carta d'interno è fantastica, puoi toccarla, sentirne la ruvidità, l'odore, e tutta l'intera opera ne acquista un importante valore personale. Ho apprezzato molto anche l'utilizzo speculare delle font, da graziato a bastoni che, dalla copertina all'interno, mi ha dato una sensazione di trasversalità tra l'eleganza e il pop, una caratteristica che trovo personalmente formidabile in certe persone, o in certi ruoli. L'impaginato è curato, e lascia il giusto respiro al bianco, e il giusto equilibrio tra immagini e racconti. L'equilibrio viene rafforzato dall'alternarsi del tecnico antologico con la lettera personale che, se letta con attenzione, ti rende partecipe dei pensieri facendoti interagire con la carta stessa. Io (ma questa è proprio una mia particolarità) ho apprezzato tantissimo la scelta del posizionamento del numero di pagina. In alto, minuto. Non lo noti subito. È silenzioso ma c'è. Lo noti verso pagina 35 e ti dà la sensazione della cura messa nel dettaglio e la consapevolezza che chi ha pensato questo libro ti segua nella sua consultazione come fosse una guida che ti invita a scorrere i contenuti senza perderti. Per quanto riguarda i contenuti mi sono perso nei Suoi lavori: trovo la Sua vita professionale ricca e sensazionale. Trascorrendo il mio tempo su Libri e Librini ho impresso nella mia mente immagini di studio, lavoro, sacrificio, nottate trascorse a rileggere, correggere, rifare, stanchezza, litigi e lotte, viaggi e parole. Poi, però, ogni copertina vista mi faceva rivivere la sensazione di soddisfazione professionale raggiunta, lasciandomi quindi sempre un sospiro sorridente dentro. Ho trovato quindi questo libro istruttivo a livello personale, perché stimola al lavoro e al sacrificio utile al raggiungimento dei risultati. Libri e Librini parla sottovoce, ma se lo sai ascoltare, insegna molto. Per questo motivo La volevo ringraziare del dono che mi ha fatto e dirLe che l'ho davvero apprezzato moltissimo. Rinnovo a Lei e famiglia i miei auguri per un nuovo anno sereno e gioioso.

Claudio Uccheddu, Windson Web AGency | Torino

Il Caso ci ha fatto incontrare nel maggio 1991. Lo ricordo chiaro perché avevo una mostra. Alla galleria Free Art di Alina Botturi. Mi divertivo un sacco, quel periodo. Sai, quando ti pare di avere il mondo in mano? Quando il futuro è una spianata fertile, senza ostacoli. Quando tutte le persone sono amichevoli. Non sappiamo nulla delle Leggi che governano il Caso. Sarebbe meglio chiamarlo Fato, in fatti. Avevo inaugurato il cinque maggio. Ho sempre voluto date con il numero cinque, o i suoi multipli e derivati, per le inaugurazioni delle mostre. Non saprò mai se mi ha portato fortuna, perché non saprò mai come sarebbe andata se non avessi scelto quel numero. E’ una questione di fiducia. Senza fondamento razionale. Fede e superstizione. E’ passato il padre di Paola nei paraggi. Incuriosito è venuto a vedere i miei quadri. La curiosità è sempre stata sua qualità. Poi mi ha parlato di Paola. Del progetto disegnodiverso. Ancora senza nome, al momento. Una collezione di libretti d’artista. Interamente progettati da artisti poco noti. O ignoti del tutto. Presentati da un amico. Le ho telefonato nel pomeriggio. Nel preciso momento in cui lei formava il mio numero. Strano Caso. Da quella telefonata è seguita la realizzazione di tanti progetti. Di tanti bei momenti svagati. Ininterrotto da un bel po’ di tempo. Un’amicizia, insomma. Con gli ingredienti fondamentali del fato e della fiducia. Certo i libri. Noi li chiamiamo tutti librini. Perché, poi, li chiamiamo librini? Per le dimensioni, forse. Anche se la collana di poesie e disegni, per esempio, che Paola pubblica nelle Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, ha le dimensioni più comuni, da quaderno, dei libri normali: mezzo A4. Fare libri con Paola, vuol dire fare libri in libertà. Non a caso, per la mostra di Moncalieri sui libri-oggetto e i libri d’artista, fatti dalle donne, avevamo coniato insieme il titolo Libra. Un gioco di parole, che non escludeva l’aggettivo spagnolo. Gli unici limiti alla libertà sono nel contenimento dei costi. Se non si hanno problemi nel senso dei costi, allora la libertà è massima. Con Paola si possono fare libri in quindici giorni. Spesso le idee di Paola, sono meglio delle tue. Le esprime sempre con garbo e mestiere. Le sue idee in genere migliorano il tuo lavoro. Non celano mai il bisogno di imporre il proprio guizzo creativo. Il mestiere secondo me è questo. Quello dei libri e dei librini è il mestiere di Paola. Riesce a lavorare su un librino, e su altri sei libri contemporaneamente. Abbiamo dato l’avvìo a qualche collana, insieme. Nasceva dal bisogno di dare una collocazione a un‘idea. Come i semi dispersi dal vento, non tutte hanno attecchito. Sto pensando a Mandalay, un esempio per tutte. Una collana di taccuini di viaggio. Libera come disegnodiverso. Caratterizzata dalla sagoma colorata del paese o del luogo descritto nel libro, riprodotta sull’aletta della copertina, in cui sono descritti gli intenti della collana stessa. Nei librini a costi contenuti c’è comunque una grande attenzione ai dettagli. La scelta della carta. I colori. A volte ho accompagnato Paola alle inaugurazioni, al mare, a Parigi. O è stata lei ad accompagnare me? Lei ha smesso di invitarmi a destra e a manca perché mi conosce e sa che sono un orso. Certe cose colpiscono più di altre. Come la volta che mi ha telefonato dalla Grecia per avvertirmi che non avrebbe potuto esserci all’inaugurazione di un Restauro in Valle d’Aosta. Ma qualche giorno dopo è salita a vedere i lavori. Da parte di una persona che stampa molti Libri all’anno, viaggia e lavora dieci ore al giorno compresi i fine settimana quando non è in viaggio, è stato un gesto di eccezionale rispetto. Paola è una persona di grande mestiere e di eccezionale rispetto. Io, che non ho certo le stesse qualità, spero di conservare ancora a lungo il privilegio della sua amicizia. Barbara Tutino Valnontey, Febbraio 2004

Barbara Tutino

Paola Gribaudo, compie 20 anni. Mi sembra di conoscerla da sempre. Legata ai ricordi di una Torino che non c’è più. La mia Torino era quella di Luigi Carluccio. Quando morì si chiuse un capitolo della mia vita. Grazie a Paola ho potuto girare pagina e rivedere quel mondo del passato attraverso i libri e i cataloghi curati da lei. Abbiamo lavorato insieme per la pubblicazione di alcuni volumi dedicati a William Bailey, Fernando Botero, Piero Guccione e questo mi ha riportato nella sua città, dove la gente è cortese e ha conservato il gusto della vita legato alla tradizione, oramai scomparso nel nostro mondo frenetico. Non parlo solo di New York, dove vivo dall’82 e dove oramai Paola è di casa. È richiesta dalle gallerie più importanti di questa capitale dell'arte che le affidano la pubblicazione dei loro libri e cataloghi. Lei non solo ne cura la parte editoriale, ma si occupa anche degli autori che sono tutti artisti di fama mondiale con i loro capricci e le loro fisime. Paola, ha l’abilità di cesellare con pazienza caratteri e umori. Riesce sempre a fare da tramite fra autori, galleristi, artisti, curatori e direttori di musei senza urtare le sucittibilità di nessuno. Il risultato si vede nei 700 libri e cataloghi che ha pubblicato fino ad oggi. Auguri cara Paola e resta sempre così: “ventenne, incantata ad ogni nuovo incontro”. Sandro Manzo New York, Ottobre 2004

Sandro Manzo

It was in 1974 that I first met Ezio Gribaudo and began working with him on dozens of exhibition catalogues.. Early on his young daughter Paola started to appear in the background, learning the ropes of art book publication from her formidable father – artist, aesthete, the first to discover many artists who later became household names; artists like Henry Moore, Francis Bacon, Lucio Fontana, Burri visited the house and studio when Paola was growing up. When in 1983 it came time to put together a monograph on my art and life, Paola had become a significant force in Ezio’s work. The two volume book took three years to complete, as we kept adding new series that I was creating at the time, as new documentary material became available, as various Russian collaborators succumbed to the charms of Italian grappa. Finally in 1985 we actually went to print, and Paola showed herself to be already an accomplished professional in all aspects of the business of book creation, from negotiations with printers all the way to checking captions for the 1,000 illustrations. Ever since, Paola has shepherded my books and catalogues to completion, always tactful, always helpful, with a light professional editorial touch. She is universally liked and admired by those who come in contact with her, be they publishers or artists or printers or photographers. Ezio and Paola and the whole Gribaudo family long ago became my long-lost Italian cousins, and it is always with great joy that I begin work on a new publication, knowing it will give us an excuse to spend time together. Ezio once told me that exhibitions come and go, but the catalogue remains. Paola has embraced this mission and carries it off with good humor and class. Mihail Chemiakin Claverack, January 2004

Mihail Chemiakin

Dear Paola, We know you, this is what came in our minds when you approached us that afternoon. You have the heart of a fighter in a smooth way, like water running in the heart of earth and rocks, digging and carving, you change silently but firmly. I and Shadia felt that we knew you from some previous life. So be as beautiful as you are. Raja and Shadia Alem Jeddah, October 2004

Raja and Shadia Alem

It has always been a pleasure to work with Paola, whose imaginative approach to design makes the resulting publication something particularly satisfying and enjoyable to read and study. Artists and authors both are delighted with the result of her imagination and perfectionist approach. Barbara Lloyd London, October 2004

Barbara Lloyd

I worked with Paola when I was publisher at Rizzoli America; and our collaboration was one of those terrific, old-fashioned publisher/author relationships, where we taked about ideas and projects--and Paola would appear at our next meeting with perfect renditions of the books. Not that the renditions were just editorially perfect--with all the right authors and artworks and illustrations--but the books would be perfectly designed and produced and manufactured, so that every book was extraordinary almost in the extreme. No detail would be overlooked; every bit of the book would be exact. But the most exciting part of our collaboration was that the the final result, the book, came from ideas rather than prescribed "packages." Paola follows a long-standing family tradition and probably one that is related to being Italian, too--individualist creativity at the highest level. Always understanding what would interest numbers of people, but coming at it from her own personal intellectual curiousity and high regard for distinction, Paola herself is extraordinary--even more so than the exceptional books that she has produced. She creates that wonderful ambience where colleagues become friends forever and the editorial process feels like a vacation from "work." Marta Hallet New York, October 2003

Marta Hallett

Dear Paola, On the Twentieth Anniversary of your extraordinary career as an agent, adviser, coordinator, printer, designer, diplomat, and psychologist to your clients, I heartily congratulate you! I wish also to say a few words both as your friend and as your client. It has been exceptionally gratifying to me that after so many years, we still enjoy a rewarding and harmonious relationship. Mutual respect and understanding have allowed us to discuss the production of each catalogue in minute detail, and as a result each project has been a resounding success. That you have chosen for your jubilee publication Philip Apeloig is further evidence of our closeness in mind and spirit and taste. It has always been a particular pleasure and privilege to work with you, dear Paola. I hope we will continue to do so for at least another twenty years and to remain friends for many more! Both Colette and I will always be grateful to you for your friendship. Affectionately, Achim Moeller New York, May 2004

Achim Moeller

Paola Like a Milanese couture designer, you create books that give their subjects a regal glow. Always respecting the forms of the artist, you shape superb inventions that are imaginative and unusually special– deluxe, truly. Your books are works worth owning just for the feel of them; they are bookmaking riches at the very highest level. While you are modestly and determinedly invisible about your craftsmanship, always giving the artist pride of place, you make us publishers so very proud and inspire us to reach for higher goals in all we do. Love Charles Miers Publisher Rizzoli International Publications Rizzoli and Universe, New York, January 2004

Charles Miers, Rizzoli International Publications

Dear Paola, Just a few lines to congratulate you on our new book. Your professionalism, your efficiency and your taste have been greatly appreciated over the many years that you have done catalogues and books for the Marlborough Galleries in New York, Madrid, London and Monaco, from the Botero book in 1988 to the Grooms monograph of 2004. Looking forward to many more collaborations, Pierre Levai New York, September 2004

Pierre Levai

About friendship and fine art There are times when one has occasion to think back over one’s life and ponder what made any particular phase of it just so. Almost always it involves someone who at that time gave a push in the right direction by pointing to a new or unexpected path. Oftentimes such encounters were temporary, but generally they led to more lasting relationships broadening ones outlook and encouraging yet wider excursions. In some cases one can’t even remember the first meeting because it was so fleeting and unassuming. In time it developed somehow and made one feel as if had existed always and would never end. Such an encounter took place in New York City some time in the 1980s. Paola Gribaudo came, quietly as is her want, to the Rizzoli offices to propose a book, or maybe several - the memory is hazy - on artists that she appeared to know personally and appreciate profoundly. Her attitude was diametrically opposite to that of many book packagers whose fast-paced patter is driven by the need to sell an idea then and there. It seemed that for Paola time was less important than substance. And so we agreed on some projects, hesitatingly on my part - having limited experience with designers who also could deliver the artist - but there was clearly no hesitation for Paola. She knew, she could, she did, and she delivered. All this started before the ease of internet communication was fully at our fingertips and packages of proofs were eagerly awaited, sorted, checked, poored over, commented on and returned with scribbles that might seem cryptic to the sophisticated players in publishing today. All through the ups and downs Paola kept her cool, wise enough to allow the publishers’ cranky requests when it didn’t hurt her idea of the outcome. She was always prepared to argue a point or, if necessary, back down in the face of issues related to marketing, knowing that the refinements of a book will frequently, though regrettably, play second fiddle to the attributes that are perceived to generate sales. In other ways, getting to know, even fleetingly, some of Paola’s artist friends and getting acquainted with her own work continues to be enriching. Imaginary bridges are stretched out from the coast of Italy to the beaches of Long Island for thoughts and ideas to scuttle across unhindered. Let it be so for years to come! Solveig Williams Hampton Bays, New York November, 2003

Solveig Williams